domenica 31 dicembre 2017

Il calcolo del cosmo - Ian Steward

Il calcolo del cosmo - Ian Steward




Si tratta di un approccio matematico all'astronomia, dello stesso scrittore di cui ho letto quest'estate "Dio gioca ai dadi? La nuova matematica del caos".

L'ho vissuto come un "aggiornamento" alle letture di astronomia che hanno accompagnato la mia adolescenza: non dimentichiamo che la mia è la generazione dei baby boomers che al momento dell'arrivo del primo uomo sulla luna avevano pochi anni e la sensazione diffusa di quel periodo era che l'astronautica e l'esplorazione spaziale sarebbero divenute di lì a poco esperienze comuni come il viaggiare in aereo.
Tutti quanti avremmo voluto "da grande" fare l'astronauta, e le pubblicazioni con magnifiche (per quel tempo) fotografie della Luna e degli altri pianeti erano veri best sellers!
Pur mantenendomi aggiornato durante gli anni '70 ed '80 (l'epoca eroica delle esplorazioni dei pianeti con sonde automatiche, Pioneer 10 ed i 2 Voyagers), a causa dell'estremo proliferare delle nuove missioni ho perso interesse, e con questo l'occasione di seguire da vicino i progressi di questa scienza, preferendo occuparmi prevalentemente di informatica, matematica e fisica.
Dopo aver conosciuto la penna di Stewart dalla prospettiva di matematico del caos (anche in questo contesto mi ha "aggiornato" una lettura fatta ai tempi dell'università, Caos di James Gleick del 1987) lo ritrovo come divulgatore delle attuali teorie che stanno alla base del l'astronomia contemporanea.
Leggere questo libro in coda al saggio di Odifreddi che ho appena recensito ha mantenuto ferma la mia attenzione sull'argomento.

Cosa mi ha colpito di più:
- in gioventù avevo "lasciato" il nostro sistema solare in una visione molto deterministica: Eistein aveva "corretto" Newton, ma a parte questi piccoli "aggiustamenti" relativistici (non dimentichiamo che la relatività si basa su un modello matematico comunque lineare) mi sembrava un "meccanismo" abbastanza noioso una volta trovati i dati corretti per le diverse orbite e scoperti ad uno ad uno i satelliti dei pianeti esterni.
Scoprire invece che tutto ciò è lontanissimo dalla realtà, e che persino l'orbita terrestre è il risultato - non permanente! - di un equilibrio caotico è stata una bella sorpresa ed ha riacceso in me l'interesse perduto.
- bellissime le illustrazioni: in gran parte fotografie prese dalle ultime missioni automatiche che completano l'esposizione dei vari capitoli.

- autostrada tra i pianeti del sistema solare (sistema di "tubi") per percorsi a bassa energia

- i concetti di "parocchial" e "universal" per quanto concerne la definizione di "vita" da cercare altrove nell'universo
Il

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